Eh sì, sono già passati. Volati.
Era il 1983, quando un compagno di classe dell’istituto tecnico mi prestò il famoso Oscar Mondadori “I segreti della radio”. Ovviamente, con un hobby come il nostro non poteva essere aggiornato ed era opinione piuttosto diffusa, ma per me scoprire che potevano essere captate stazioni radio lontane fu davvero affascinante.
Tra l’altro, per una misteriosa coincidenza, in casa nostra già c’erano due radioricevitori mondiali analogici, un Concert Boy Grundig ed un Pacific Multiband ITT. Quest’ultimo, in particolare, collegato uno spezzone di filo lo accesi e cominciai l’esplorazione delle onde corte e la stazione più ‘difficile’ che riuscii a ricevere, su 11800 kHz tra una Deutsche Welle su 11795 e un’altra che non ricordo su 11805, fu Sri Lanka Broadcasting Corporation, che trasmetteva un brano dei Pretenders.
Ma, a dire il vero, già a fine degli anni 70, nell’auto di uno zio ricordo una ricerca in onde lunghe e del parlato in francese che, sicuramente, proveniva da Radio Monte Carlo. Evidentemente era destino che, un giorno o l’altro, avrei conosciuto il radioascolto.
Altre emozioni arrivarono negli anni successivi, dal primo ricevitore ‘serio’ (un Satellit 1400SL Grundig) alla prima antenna a telaio autocostruita che mi permise di captare qualche segnale in onde medie dal continente americano. Ed era solo il 1985. Seguirono un R600 Kenwood, innumerevoli esperimenti di antenne filari, altre loop, gli ascolti DX in FM via E-sporadico sul lago di Como, fino al “mitico” R7 Drake, acquisito nel 1987 grazie alla cessione di altri ricevitori.
Poi iniziò l’avventura del Gruppo Radioascolto Liguria, dopo 35 anni ancora esistente e le collaborazioni a vari notiziari realizzati da altri gruppi di radioascolto, molti dei quali scomparsi, anche per l’avvento della rete telematica, la stessa che ha radicalmente cambiato il panorama delle emittenti di radiodiffusione. In onde corte molte stazioni sono scomparse, in onde medie tanti impianti hanno ridotto la potenza di emissione (quelli rimasti attivi), in FM in prevalenza sono presenti reti nazionali, qualcuna a copertura regionale, pochissime le gloriose radio locali.
Un tempo, non era difficile incontrare ‘ragazzi’ (di qualsiasi età) che venivano a conoscenza di questo hobby e che scrivevano, ai gruppi di radioascolto, per sapere di ricevitori, antenne, frequenze e così via. Oggi tutto ciò non avviene quasi più, gli hobbies sono altri, per lo più legati all’uso degli strumenti digitali. Eppure, un buon numero di emittenti, per l’estero, locali, politiche, free radios, in onde lunghe, medie e corte ancora possono essere ascoltate, così come resiste attivo un discreto numero di appassionati e, paradossalmente, grazie ai nuovi strumenti di divulgazione ‘social’, informare in maniera più tempestiva ed ampia è ora realtà.
martedì 12 dicembre 2023
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