venerdì 29 dicembre 2023

PL-880 Tecsun



Nel 2023, come ho già scritto, sono 40 anni che pratico radioascolto e così, dopo 10 anni di tentennamenti, anche perché il PL-660 Tecsun ha terminato il proprio ciclo vitale, ho rotto il salvadanaio e mi sono fatto un regalo.
Le recensioni in rete abbondano, sia scritte che video (anche se poche in italiano), quindi io mi limito ad esprimere qualche considerazione non tecnica.
Nella mia stazione di ascolto, in un solo colpo d’occhio, ho davanti tre generazioni di radioricevitori: R7 Drake (1979), VR5000DSP Yaesu (2006) e PL-880 Tecsun (2013). Forse, se quest’ultimo, portatile e sofisticato (alcuni sostengono sia addirittura a tripla conversione), lo avessimo avuto, per esempio, quando le bande tropicali erano piene di decine di emittenti, sarebbe stato molto meglio. Certamente, dieci anni fa quando è uscito, in onda ce n’erano più di oggi, io ci sono arrivato tardi. Ma…beati gli ultimi.

PRIME IMPRESSIONI - L’apparato funziona egregiamente, alcuni segnali più bassi entrano anche con il commutatore SW ANT GAIN (fianco sinistro) su “LOCAL”, tenendo presente che la mia antenna è un dipolo di 20 metri montato sfruttando lo spazio disponibile (due balconcini). Comunque, a orecchio, direi che dovrebbe reggere bene anche antenne di dimensioni maggiori e ben fatte, segnali strani non compaiono su nessuna banda.
Interessante, poi, è la possibilità di calibrare il BFO, in USB ed LSB separatamente, ovviamente “se si desidera avere una misurazione precisa della frequenza”. A mio avviso ne vale la pena, visto che la risoluzione minima in SSB è di soli 10 Hz, in SYNC di 100 Hz. Qualcuno si ricorderà di sicuro quanti soldi andavano spesi decine di anni fa per avere una finezza di questo tipo.
Per esempio, se si vuole monitorare le “free radio” intorno ai 49 metri, si sintonizza una stazione internazionale, che generalmente usa frequenze abbastanza precise, tipo BBC su 6195 kHz; si passa in USB (o LSB), si sintonizza (con FINE TUNING) fino a quando non si ascolta un audio pari a quello in AM, si mantiene premuto il tasto SNOOZE nella parte superiore e la taratura viene memorizzata. Certo, a seconda delle bande l’operazione va ripetuta, ma personalmente lo trovo utile e divertente.
I filtri di selettività digitali AM, SSB e SYNC sono davvero parecchi, rispetto a quelli analogici montati sui ricevitori del passato e selezionarli attraverso il tasto AM BW, oppure in abbinamento alla rotazione della manopola TUNING di sintonia multifunzione, è immediato e gradevole.
Naturalmente, avendo già i collegamenti che furono del PL-660, l’installazione è stata immediata. L’uscita per la cuffia è collegata ad un amplificatore audio a tre vie (una per ciascun ricevitore), alla presa LINE OUT ho attaccato invece il registratore digitale.
Per quanto riguarda il fatto di doverlo utilizzare solo con la batteria (ricaricabile tramite mini USB sul fianco sinistro in basso con un qualsiasi caricabatterie universale “da smartphone”), la durata è molto buona, dipende da quanto viene usata. Io, comunque, nel dubbio mi sono dotato subito di una batteria 18650 originale di riserva, però ho osservato che sulle piattaforme di vendita online si trovano facilmente, molto di più rispetto a quelle piatte montate, per esempio, sui più recenti PL-330 o PL-368.

ONDE LUNGHE E MEDIE - Tra le “hidden features” ci sarebbe la possibilità di commutare l’esclusione della ferrite incorporata per il collegamento diretto di una loop, attraverso una combinazione di tasti, più o meno simile a quella prevista per la DE1103 Degen. Tuttavia, il software del modello da me acquistato non prevede tale opzione, ma avendo già in uso il sistema dell’accoppiamento induttivo per la PL-660, ho mantenuto tale soluzione. Come si vede nella foto, appoggiata sopra la radio, è una bacchetta di ferrite di 20 cm., sulla quale sono avvolte un paio di spire di treccina plastificata collegate, tramite attacchi RCA, all’impianto dell’antenna loop. La ferrite e il link sono inserite, per un fatto estetico e pratico, dentro ad un contenitore di cartoncino fatto su misura e avvolto di nastro isolante nero.
Da tenere presente che, evidentemente, GLI AVVOLGIMENTI DELLA FERRITE INCORPORATA SONO SULLA SINISTRA e, quindi, per la massima ricezione, IL LINK ESTERNO DEVE TROVARSI PIU’ O MENO NELLA STESSA POSIZIONE. In ogni caso, essendo che la bacchetta si può agilmente spostare sopra la radio, individuare il punto di migliore induzione (e ricezione) non è difficile.
Ovviamente, anche in onde lunghe e medie ci sono tutte le qualità e le tecniche di ricezione delle onde corte: filtri di banda, LSB-USB a 10 Hz e così via.
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HIDDEN FEATURES - Praticamente, sono delle funzioni che, tramite la pressione prolungata di alcuni tasti, possono essere attivate o disattivate, pur non essendo previste sul manuale dell’apparato.
Per non dilungarmi troppo, segnalo che in rete i relativi documenti PDF (poche pagine), pur se solo in inglese (ma ben illustrati), sono facilmente reperibili, per esempio attraverso articoli pubblicati sul sito swling.com., che ha anche una propria pagina Facebook. Ci sono anche vari video su Youtube.
Le ho provate, però quasi tutte le ho subito disattivate.
Una di esse, per esempio, tramite la pressione prolungata del tasto “4”, porta a non mantenere più memorizzato il filtro di banda prescelto, sia in AM che in SSB. In altre parole, scegliendo ad esempio il filtro da 2.3 kHz, spegnendo la radio, cambiando banda o passando da USB ad AM o viceversa, il ricevitore passa in automatico ad un filtro differente e l’effetto non è gradevole.
Un altra funzione nascosta, ma velleitaria, è quella di far apparire i secondi dell’orologio principale, tramite la pressione prolungata del tasto “8”, però sono visibili solo a radio spenta, non appaiono in quello a radio accesa più piccolo in alto a destra.
Per quanto riguarda la demodulazione sincrona SYNC, attivabile tenendo premuti i tasti LSB o USB, in alcuni casi ha efficacia, in altri porta audio distorsione. Forse non sono stato tra i privilegiati che hanno fruito di quella dell’ICF2001D, pare fosse la migliore, però in generale non ho mai trovato gran beneficio da questa opzione, neanche sul PL-660.
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FM - Solo un breve accenno, perché provando mi è parso dotato di una buona selettività. Prima o poi, magari in concomitanza con il periodo dell’FM-DX, collegherò un’antenna più idonea e vedrò cosa si sente, anche perché è dotato della banda OIRT, quella tra 65.8 e 74 MHz in uso ancora in qualche nazione dell’Europa orientale.

giovedì 28 dicembre 2023

QSLs 2023 - Decade AM (via Channel 292)



Cartolina QSL e adesivo digitali di un'altra emittente ritrasmessa dalle frequenze ad onde corte di Channel 292.

MFJ-1026 - "QRM Eliminator"

L’MFJ 1026 è un dispositivo che serve ad eliminare un certo numero di rumori artificiali - quindi ad esempio non le scariche temporalesche vicine o lontane - che, purtroppo, sempre più di sovente, affliggono la ricezione delle AM, soprattutto nelle aree urbane più edificate.
Naturalmente, ma viene sempre chiarito e bisogna tenerlo a mente, l’aggeggio è efficace più che altro se c’è un solo “noise”, in caso di più fonti di disturbo - magari da più direzioni - la correzione è più difficile. Poi, ci sono dei casi in cui il rumore non viene eliminato completamente, però secondo me è meglio di niente.
Altre ditte hanno realizzato un prodotto analogo, ci sono anche progetti liberamente disponibili per l’autocostruzione, però i pareri che si leggono in Rete portano in gran parte a prediligere quello della MFJ, sembra essere il più efficace. Per documentarsi sulle altre soluzioni, basta cercare nei motori di ricerca “QRM Eliminator”.
La spiegazione tecnica è un po’ macchinosa, diciamo in breve che funziona collegando due antenne, una principale e una ausiliaria, definita dalla MFJ “noise antenna” e, attraverso una serie di regolazioni, da ripetere talvolta a seconda delle bande e delle frequenze, effettivamente si riesce ad ottenere una ricezione, quando serve, abbastanza libera da quei ronzii, fruscii e simili, creati dalla vicinanza di apparati per lo più elettronici, che possono provenire dalla nostra abitazione o da quelle vicine, oppure dai palazzi di fronte e così via.
Naturalmente, può anche non servire e, infatti, spegnendolo si ottiene il bypass della “Main Antenna”, che quindi risulta collegata direttamente al ricevitore.
Può essere usato anche in trasmissione, solo per basse potenze e con determinate accortezze tecniche, ma qui ci limitiamo all’applicazione in ricezione.
Esiste anche l’MFJ-1025, senza telescopica incorporata e altre differenze circuitali, ma prima che effettuassi la scelta d’acquisto, nel 2001, il compianto Charly H. Hardt (1944-2014) del gruppo tedesco ADDX (rivista “Kurier”) mi consigliò di optare per il 1026. Ebbe ragione.
Molte recensioni, soprattutto in inglese, riportano una certa difficoltà operativa, sia per ottenere la riduzione - o l’eliminazione - del rumore, sia per individuare la giusta “noise antenna”. In alcuni casi, è stato dichiarato addirittura il *non* funzionamento, probabilmente perché ci si illude che esso sia efficace solo accendendolo e non si ha la *pazienza* necessaria per utilizzarlo nel modo appropriato. Dico questo per esperienza diretta.
Premesso tutto ciò riconosco, appunto, nell’arco di 22 anni e due differenti abitazioni, innumerevoli e sfiancanti tentativi di combinazioni fra l’antenna principale (nella maggior parte dei casi un dipolo tra i 15 e i 25 metri da balconi) e una *introvabile* “noise antenna”. Per più di due decenni, ho rifiutato e non capivo la sequenza operativa descritta dal manuale e necessaria per diminuire o eliminare questi rumori da TV e chissà cosa altro. Finalmente, all’inizio di questo 2023, sono riuscito a comprendere alcuni elementi di principio utili ad ottenere il funzionamento giusto.
Il punto di partenza basilare è il seguente: PER CORREGGERE IL PROBLEMA DEL NOISE, ESSO DEVE ESSERE CAPTATO CON LO STESSO LIVELLO DA ENTRAMBE LE ANTENNE. Per verificare ciò - che io non comprendevo - bisogna procedere come segue:
1) Regolare MAIN ANTENNA GAIN al massimo per capire come si riceve il noise sull’antenna principale e regolare AUXILIARY ANTENNA GAIN al minimo.
2) Regolare AUXILIARY ANTENNA GAIN più o meno fino al punto in cui si riceve il noise sull’antenna ausiliaria come su quella principale e regolare MAIN ANTENNA GAIN al minimo.
Non bisogna farsi scrupoli o problemi se ci si rende conto che la “noise antenna” è fatta in modo strano, non canonico, l’importante è che RICEVA IL NOISE COME L’ANTENNA PRINCIPALE. Ad esempio, la mia è un monofilo di treccia in rame plastificato tradizionale, avvolto in due o tre spire messe sul pavimento vicino alla scrivania dei ricevitori, oppure allungato dietro al calorifero a fianco della stazione ricevente. In ogni caso, un filo piuttosto corto.
A questo punto, raggiunto tale primo obiettivo, si procede all’operatività vera e propria.
3) Regolare, ad orecchio o tramite lo S-meter del ricevitore, AUXILIARY ANTENNA GAIN in una posizione che corrisponda il più possibile al livello di rumore ricevuto dall’antenna principale.
4) Regolare MAIN ANTENNA GAIN fino a quando si sente diminuire il rumore. Magari “giocare” piano piano su entrambi per trovare il punto di minimo più adeguato.
5) Agire *lentamente* sul regolatore PHASE per trovare un minimo di rumore ancora più evidente, sempre cercando una sorta di equilibrio attraverso la regolazione di tutti e tre.
Per quanto riguarda il regolatore T/R DELAY, in ricezione non è indispensabile, può essere in qualsiasi punto che non determina alcuna variazione. Il pulsante PRE-AMP agisce solo sull’antenna ausiliaria e in alcuni casi non è necessario, quello FREQ HIGH - LOW è per le frequenze sopra o sotto i 7 MHz, PHASE NORMAL - INVERT è associato al regolatore PHASE, in una delle due posizioni si può trovare la soluzione più idonea a seconda del tipo di antenne utilizzate.
Come “noise antenna” si può utilizzare la telescopica incorporata oppure, aprendo il dispositivo, attraverso un ponticello mobile da spostare come da manuale, un’antenna come il filo di cui ho parlato, con due opzioni di amplificazione, ovvero “moderata” o “massima”. Nelle moltissime combinazioni da me provate, l’amplificazione “moderata” è spesso stata la migliore e la piccola telescopica è efficace a seconda delle situazioni.
Anche in questo caso, molte sono state le prove effettuate. A volte ho utilizzato la combinazione di fabbrica, con due antenne “noise”, ovvero la telescopica incorporata (non fissa ma svitabile) e il filo corto sopra citato, però la telescopica su alcune frequenze introduce delle strane interferenze provenienti da una vicina postazione trasmittente FM; utilizzando, invece, il solo filo con amplificazione moderata o massima (escludibile dal pulsante PREAMP ON-OFF), i risultati sono più accettabili.

mercoledì 27 dicembre 2023

QSLs 2023 - Steelguitar (via Channel 292)

Ecco una delle numerose emissioni che, facilmente, possono essere ascoltate attraverso gli impianti ad onde corte tedeschi di Channel 292 e che, come si può vedere, volentieri rispondono, attraverso la posta elettronica, ai rapporti d'ascolto, con PDF o JPG di cartolina o lettera QSL, ma anche di foto di studi e trasmettitori, così come informazioni storiche.
Il sito per conoscere il palinsesto, sempre aggiornato, dei vari programmmi e ritrasmessi dall'emittente tedesca è http://www.channel292.de/

Onde medie ieri e oggi

Come già scritto in un altro racconto, i miei primi passi nel radioascolto li ho compiuti all’inizio degli anni 80 e, come si suol dire, nel secolo scorso.
Con la prima loop a telaio lato 50 cm., autocostruita (con mio padre) grazie ad uno schema inviato dal compianto Dario Monferini di Play DX, abbinata ad un piccolo preamplificatore RF anch’esso assemblato in casa, circa nel 1984 iniziai a fare ascolti in onde medie, qualcuno anche dal continente americano e…qualcuno identificato male.
Il desiderio di captare chissà cosa può facilmente indurre in errore, non solo in onde medie. Per esempio i brani musicali, perché non è detto che una stazione latinoamericana mandi in onda solo musica latinoamericana. Specialmente oggi, con le numerose contaminazioni musicali fra stili da ogni parte del mondo.
Grazie alle preziose osservazioni dei più esperti, cominciai a stare più attento.
All’epoca, durante i pomeriggi fra autunno e primavera, dopo avere studiato per il giorno dopo (facevo il corso per il diploma di perito elettronico) accendevo il Satellit 1400SL Grundig (ambito regalo di una promozione!) e, collegata la loop (tramite 1-2 spire attorno alla radio per induzione alla ferrite incorporata), iniziava il divertimento.
Molto spesso, già da dopo il pranzo non era difficile captare qualche emittente, in primis dai paesi dell’est europeo. Con il passare delle ore e l’arrivo graduale del tramonto in giro per l’Europa, piano piano spuntavano gli altri segnali, dai paesi a nord e poi quelli occidentali. Completavano il panorama, a seconda della propagazione ed altre situazioni, le principali stazioni dell’Africa affacciata sul Mediterraneo e le più potenti dal Medio Oriente.
Anche nelle ore diurne, ad esempio dalla costa orientale della Spagna, dal sud della Francia, dalla bassa Germania, nord Africa e vari impianti RAI (oramai tutti spenti), qualcosa era ricevibile.
Ma gli anni-decenni (velocemente) sono passati e i passi da gigante della tecnologia hanno trasformato il panorama dei mezzi di comunicazione. In un primo momento le AM sono state sostituite dall’FM, per la musica e la stabilità di ricezione…una mano santa. Poi, mentre si pensava alla rivoluzione con il DAB, la rete telematica rapidamente si è ampliata, per velocità, larghezza di banda e facilità di accesso e, sovrapponendosi, si è imposta. Alla fine, quasi tutte le emittenti di radiodiffusione, pubbliche e private, piuttosto che il DAB hanno messo a disposizione il cosiddetto “streaming”, non solo per la radio e con le decine di Gigabit a basso costo dei contratti mobili o la fibra ottica nelle case, i media sono facilmente fruibili dovunque, con smartphone, tablet e altri simili dispositivi dei nostri giorni.
Per tante ragioni il radioascolto, negli anni successivi all’adolescenza, è stato un po’ dimenticato, ma non la passione. Tornandovi, quindi, negli anni recenti, in particolare sulle onde lunghe e medie, ho trovato un panorama completamente diverso. Le emittenti che d’inverno si cominciavano ad ascoltare dopo pranzo sono state spente, oppure hanno dimezzato se non di più la potenza, soprattutto nelle ore notturne, per risparmiare energia, ovvero soldi e, quindi, le frequenze ora si popolano di segnali solamente da un po’ prima del tramonto.
Ma la medaglia è sempre a due facce, perché la scomparsa di tante emittenti che, magari, rimanevano accese 24 ore su 24, ha liberato delle frequenze sulle quali, a seconda dell’area di ricezione, è possibile adesso sintonizzare impianti che prima non potevano essere ascoltati, E, in caso di propagazione favorevole ed attrezzature adeguate, liberandosi canali europei si è agevolata l’opportunità di tentare, con meno difficoltà, la ricezione dei canali americani.
Anche la chiusura degli impianti RAI ha avuto un lato positivo, perché tolto il monopolio si è aperta la possibilità, ad un certo numero di radio locali, di ricevere l’autorizzazione ad utilizzare frequenze in onde medie per le proprie trasmissioni, sempre gradevoli.
Infine, vale la pena ricordare che, soprattutto tra 1600 e 1700 kHz, sono decine le “free radio” dai Paesi Bassi o comunque da quell’area dell’Europa che, quasi ogni sera, trasmettono e possono essere ascoltate anche in Italia.

martedì 26 dicembre 2023

QSLs 2023 - Radio NUG


Radio NUG (acronimo di National Unity Government), come riportato sul sito www.radionug.org è un’emittente (anche TV) che appoggia la “Myanmar Spring Revolution”. Non una stazione clandestina, come ce n’era molte di più tempo fa in onde corte, ma un media a carattere politico-culturale.
Come sempre sono due sono le trasmissioni previste, alle 0200-0230 UTC su 17790 kHz e alle 1400-1430 UTC su 11940 kHz, entrambe irradiate dall’impianto trasmittente di Paochung sull’isola di Taiwan. Personalmente ho ricevuto la seconda pomeridiana, ma in Italia penso sia la più probabile, soprattutto nella stagione invernale.
Per quanto riguarda la politica QSL, Radio NUG appartiene alla ristretta cerchia di emittenti dotate di sistema automatico di conferma. Inviando il rapporto d’ascolto (allegando se si vuole anche la registrazione dell’ascolto MP3) all’indirizzo RadioNUG@MoCITMyanmar.org si riceve in maniera istantanea un link da compilare con i dati dell’ascolto e, in poco tempo, arriva un altro link dal quale scaricare il PDF della conferma, come quella della foto.

giovedì 21 dicembre 2023

Il radioascolto nell'era digitale

Se fra i lettori di questi pensieri ci sarà qualcuno che ha iniziato a praticare il radioascolto nel ‘900, ad esempio anni 70-80, ricorderà certamente quali sacrifici, rispetto ad oggi, venivano affrontati.
Prendiamo l’ascolto di una stazione non identificata. La prima cosa che si poteva fare, se il segnale non era accettabile o non si aveva la costanza di attendere qualche annuncio, era quella di aprire il World Radio TV Handbook - se lo si possedeva - e cercare informazioni.
Poi, se collezionisti di QSLs, una volta certi dell’identità dell’emittente, si raccoglievano dettagli della programmazione ascoltata per un lasso di tempo non eccessivo e, a mano o dattiloscritto, si preparava il rapporto d’ascolto, inviandolo per posta tradizionale, allegando cartoline, adesivi di radio-TV italiane (Ciao Dario+) e, non di rado, francobolli, Buoni di Risposta Internazionali (IRCs) o dollari USA per incentivare la risposta. Infine, ma non ultima, se la si faceva, una registrazione dell’ascolto su musicassetta. Alla fine la busta, spesso di tipo imbottita, partiva abbastanza piena di tutte queste cose e, sperando che non venisse aperta e svuotata prima di arrivare a destinazione, iniziava l’attesa. Nella maggior parte dei casi andava bene, qualche volta no, persino con il ritorno della busta al mittente a causa dell’indirizzo non corretto.
Guardando i documentari di Overland sui RaiPlay e vedendo le strade di alcune località africane, asiatiche o sudamericane dove erano situate certe emittenti captate alle quali si scriveva, ci si rende conto per quale motivo a volte - o spesso - le nostre missive non arrivavano a destinazione. Strade impervie, sterrate, allagate o fangose, trasporti della corrispondenza non regolari, collegamenti aerei dipendenti da varie ragioni. E molto altro.
Bisogna ammettere che, almeno per chi le ha vissute, ripensando oggi a tutte queste cose le si ricorda con una certa nostalgia ed un pizzico di rimpianto, soprattutto perché oggi, che le comunicazioni avvengono quasi in tempo reale, le emittenti di radiodiffusione (limitiamoci ad esse) in onde lunghe, medie e corte sono drasticamente diminuite, perché non esistono più, oppure utilizzano principalmente l’FM e la trasmissione attraverso il web, quest’ultima non soggetta ad evanescenze. Ma vincolata al funzionamento della connessione Internet.
Dunque, gli appassionati di radioascolto dell’epoca ancora attivi, ma non solo loro, hanno ora a disposizione radioricevitori portatili digitali con caratteristiche molto buone e prezzi non eccessivi, che reggono bene antenne anche di dimensioni consistenti. In alternativa, oramai da vari anni, anche quelli gestiti da computer. In altre parole, dal punto di vista tecnico la situazione logistica di ascolto è assai migliorata e più maneggevole, però nei centri urbani le opportunità di ricevere segnali più difficili sono compromesse spesso dalla dotazione, nella maggior parte delle abitazioni, di dispositivi elettronici di uso comune accesi 24 ore su 24, che producono molto rumore artificiale sulle bande AM. Esistono vari tipi del cosiddetto “QRM Eliminator”, ma in presenza di più rumori da varie direzioni la rimozione non è sempre possibile.
Per quanto riguarda l’invio di rapporti d’ascolto, non è più necessaria la penna o colpire i tasti di una macchina da scrivere, si possono compilare (e correggere) con il computer o con lo smartphone. Non è nemmeno più necessario stamparli perché vengono inviati, per esempio in formato PDF, attraverso la posta elettronica o direttamente nel testo della mail. E se si effettua la registrazione, verrà direttamente acquisita o convertita, sempre tramite dispositivi digitali, nel formato MP3, per poi essere allegata alla “mail”.
Però, anche per ciò che riguarda la tendenza a rispondere ai rapporti d’ascolto, molte cose sono cambiate. Le emittenti internazionali con servizi per l’estero sono interessate fino ad un certo punto, perché hanno sistemi di rilevazione della qualità dei loro segnali a distanza e, quindi, se rispondono lo fanno per abitudine, per cortesia o per diffondere il loro messaggio, che sia religioso, politico o altro.
Le emittenti nazionali o locali ancora attive, ammesso si riesca a trovare l’indirizzo di posta elettronica corretto o la persona che, in qualche misura, si presta a considerare gli ascolti a distanza, può darsi rispondano, però più che altro sono interessate a contatti, almeno quelle a carattere commerciale, che riguardano il profitto per l’occupazione di spazi pubblicitari. Più o meno ciò che avviene con le reti FM, che di rado si dedicano allo stupore di un radioappassionato che, magari, l’ha sentita via E-sporadico dal nord Europa. Non come le FM locali di una volta, che si entusiasmavano se il loro segnale veniva sentito a distanza.
Forse, le uniche emittenti che ancora comprendono e gradiscono il meccanismo rapporto-QSL sono le “free radio”, di potenza raramente elevata ma ricevibili, operate da appassionati come noi, che trasmettono più o meno per hobby e che, sovente, annunciano dal vivo i messaggi di coloro che le ricevono in giro per il mondo. E, attraverso la posta elettronica, con la QSL PDF o JPG inviano in allegato informazioni, foto ecc., tante cose come avveniva con le risposte cartacee.
Ma, tornando prima di chiudere alle odierne facilitazioni del radioascolto praticato, oltre ad esistere molta documentazione abbastanza aggiornata in Rete, consultabile comodamente anche da uno smartphone con le radio accese, da molto tempo online si possono accendere e sintonizzare ricevitori, cosiddetti SDRs, dislocati in varie parti del mondo, più o meno di buon livello, con molti filtri di banda, tutti i sistemi di modulazione e collegati a vari tipi di antenne, verticali, filari o direttive.
Le opinioni su questa opportunità sono diversificate, poiché a disposizione di chiunque - senza limiti di tempo - e la si può utilizzare secondo i punti di vista. Certamente, una funzione molto pratica ce l’avrebbe, ovvero quella di essere utile, in caso di emittenti non identificate presso la propria stazione d’ascolto locale, per fare dei confronti, se possibile, in base magari ad una programmazione appena percettibile, oppure sotto ad un altro segnale. La stessa funzione che hanno quasi tutti i siti web delle emittenti di radiodiffusione, perché dotati di link streaming per ascoltare la programmazione in diretta, salvo ovvi problemi di sfasamento audio dovuti alle distanze. Anch’essi, certo, non hanno limiti di utilizzo, per essere informati, scoprire musiche del mondo, seguire eventi sportivi e così via, ma tenendo presente che, a quel punto, non è più un hobby ma la fruizione di un servizio.
Il radioascolto di oggi, quindi, non è più quello di un tempo, dell’attesa del postino, di tanti bollettini di radioascolto, delle bande tropicali, delle madrugadas per tentare di captare quelle emittenti che chiudevano (da noi) in piena notte. E ci lamentavamo dei ‘segnaloni’ di Ecos del Torbes dal Venezuela, di Radio Reloj de Costa Rica ecc., delle indiane, di Radio Garoua dal Camerun o delle regionali australiane da 50 kW. Le chiamavamo “superpowers” perché, magari, bloccavano qualche stazioncina rurale andina o regionale indonesiana. Si leggeva che rompevano le scatole. Chi l’avrebbe mai detto che le cose sarebbero cambiate.
Però, come si dice sempre nel tentativo di mantenere vivo l’hobby, onde lunghe, medie e corte non sono ancora vuote, molte broadcasting (ma anche altri tipi di comunicazioni) sono ancora in esercizio. Anche se oggi le generazioni più recenti coltivano interessi lontani dal nostro, il radioascolto è ancora possibile. Ricevere segnali radio lontani migliaia di chilometri ha sempre un fascino particolare.

martedì 19 dicembre 2023

QSLs 2023 - Texas Radio Shortwave (chiusa)

Texas Radio Shortwave è stata un'emittente musicale in onda attraverso gli impianti di WRMI Radio Miami International situati ad Okeechobee in Florida (USA).
Qualche mese fa, tramite il blog The SWLing Post, si apprende che dal 10 settembre 2023 l'emittente sospende la propria attività. Infatti, anche lo spazio che aveva su Facebook non è più visibile.
 

sabato 16 dicembre 2023

Propagazione o antenna?

Siamo verso la metà di ottobre 2023.
Di ritorno da una breve vacanza accendo un ricevitore, non ricordo quale, forse il PL-880 e, inspiegabilmente, in onde corte rilevo una ricezione quasi nulla.
Ritenendo l’impianto in ordine - avevo rifatto il dipolo da 20 metri in primavera - penso ad un’anomalia propagativa, in quei giorni notizie in tal senso ce n’erano state. Poi, però, per deformazione didattica, ricordando anche che nei giorni in cui non c’ero si erano verificate condizioni di pioggia abbastanza rilevanti, comincio a non escludere nemmeno qualche difetto tecnico. Infatti, scollegando la spina RCA della discesa coassiale che va alle radio, rimasto collegato solo il centrale e non la calza, improvvisamente appaiono un sacco di stazioni, soprattutto sui 31 e 25 metri.
Dunque comincio, armato di tester, con l’ohmetro a verificare i vari collegamenti, in particolare quelli nelle vicinanze dell’arrivo dei due bracci e, in cascata, quelli del balun. Sostituiti, per tranquillità, alcuni RCA maschi e femmine un po’ arrugginiti, provo di nuovo a ricevere, ma nulla è cambiato.
Rimaneva solo una giunzione tra le due parti di RG174 della discesa, che avevo tralasciato volontariamente perché perfettamente ricoperti di nastro isolante. Forse c’era anche un po’ troppa tensione nel tratto in questione, nel senso che per ancorarlo ad una ringhiera l’avevo tirato in maniera eccessiva. Tolto il nastro isolante, che credevo una garanzia, rimasi attonito nel rendermi conto che il blocco dei due attacchi era totalmente allagato, arrugginito e con i collegamenti saltati. Troppo nastro aveva trattenuto l’acqua piovana.
Fortunatamente, tra i componenti conservati in cassettiera non mi mancano mai degli attacchi RCA di scorta. Sostituiti, ho verificato nuovamente i collegamenti con il tester ed era tutto regolare.  Nessun cortocircuito tra centrale e calza. La ricezione è anche migliorata, ciò vuol dire che, come in effetti era avvenuto, avevo sostituito il filo del dipolo ma non avevo controllato la discesa, convinto che tutto fosse a posto.
Questo racconto per dire che, ogni tanto (o poco), verificare i collegamenti delle antenne è assai utile. Non solo all’aperto perché anche ieri sera, ad esempio, c’era qualcosa che non andava al link di accoppiamento della loop per il PL-880. Pure in questa occasione una banalità. Giorni prima, pulendo la scrivania avevo tirato inavvertitamente l’RG174 che dal link va all’antenna e calza e centrale si erano piegati andando in corto circuito.
Oggi, dopo qualche altro giorno di pioggia, ho controllato di nuovo anche prese e spine situate in esterno e le ho trovate tutte in ottimo stato.

giovedì 14 dicembre 2023

QSLs 2023 - Radio Piepzender

 

Negli ultimi tempi, alcune emittenti olandesi (ma non solo) che un tempo erano le cosiddette "pirata" hanno ricevuto regolare autorizzazione: una di esse è Radio Piepzender.
La ricezione, soprattutto nei fine settimana e per molte ore, intorno alle frequenze riportare nella QSL elettronica non è difficile. Su di essa sono riportati anche i dati tecnici degli impianti, situati a Zwolle, come l'indirizzo di posta elettronica per i rapporti d'ascolto. E le foto allegate di trasmettitori vintage sono certamente di quelli utilizzati.

mercoledì 13 dicembre 2023

Avere un R7 Drake da (quasi) 37 anni!

Estate 1987. Conseguito il diploma di perito elettronico mi viene proposto di acquisire, di seconda mano, addirittura il (cosiddetto) “mitico” R7 Drake, all’epoca ritenuto privilegio di pochi appassionati. Parliamo di una generazione di apparati ancora piuttosto pesanti (quasi 10 kg!), di transizione verso un’elettronica più compatta che giungerà dopo un bel po’ di anni, di portatili non sofisticati come quelli attuali, di totale assenza delle chiavette SDR. E molto altro.
Dopo la vendita di altre due radio e una ‘piccola’ integrazione…missione compiuta.
Tenuto in perfette condizioni, senza entrare in dettagli troppo tecnici, utilizzarlo faceva (e fa) la differenza. A fronte di apparati odierni, con funzioni molto evolute e che stanno in due mani, come ad esempio il PL-880 Tecsun di cui parlerò in altra occasione, ha delle prestazioni ancora imbattibili.
L’elettronica, però, anche la più costosa può realisticamente avere dei problemi, per fortuna risolti, fino ad oggi, nonostante un certo grado di apprensione. Nel caso del mio R7 si è trattato di qualche cambio di lampadine delle scale parlanti, pulizia dei connettori di alcune schede, forse un paio di volte il fusibile dell’alimentazione.
Ma fino al 2021.
Una mattina, in funzione da circa 20 minuti dopo un lungo periodo di inattività, il display si spegne, si sente un ronzio e scocca una scintilla interna, così vistosa da essere subito fonte di preoccupazione.
Tolto dalla stazione, avendo altri ricevitori, resta fuori servizio fino all’autunno del 2022, sapendo che prima o poi, memore delle nozioni acquisite alle superiori, dovevo farmi coraggio e aprirlo per tentare di capire cosa fosse capitato.
Ma c’era un indizio. La scintilla aveva ‘sparato’ all’esterno un frammento nero dall’origine ignota, che mi sono premurato di conservare, nella speranza di scoprire la verità.
Ebbene, quando mi decisi ad aprire la radio, per mia fortuna non fu difficile individuare l’altra parte dell’oggetto misterioso, vale a dire uno di un paio di diodi nel gruppo di alimentazione. Acquistatone uno equivalente (più qualcuno di scorta) in un negozio di componenti elettronici (ebbene sì, a Rapallo ce n’è ancora uno), con saldatore, stagno e pinze, anche se con un po’ di difficoltà ho provveduto alla sostituzione.
Collegato ed acceso con notevole prudenza, il “mitico” R7 Drake è tornato funzionante.
Devo ammettere che non lo uso molto, forse per timore che si guasti di nuovo, però non potrei mai cederlo, perché ad esempio, confrontato in onde medie con altri ricevitori, non ha rivali. Ma anche in onde corte.

martedì 12 dicembre 2023

QSLs 2023 - Radio Liberty via WRMI


La maggior parte delle conferme ai rapporti d'ascolto oggi arriva in formato elettronico attraverso la posta elettronica, RFE-RL invece realizza e invia ancora cartolina QSL cartacea. Ma si può scrivere comunque all'indirizzo qsl@rferl.org e, se si vuole, allegare anche la registrazione dell'ascolto MP3. La risposta arriva non subito, dopo qualche mese.
Come si sa e si può evincere dal testo, l'emissione attraverso WRMI-Radio Miami International è una ritrasmissione che loro definiscono "unofficial", però la conferma è stata ugualmente inviata. Il fatto è che quando l'ho ascoltata io era in onda dalle 11 alle 12 UTC e la ricezione bene o male su 15770 kHz era possibile, mentre ora è stata spostata dalle 4 alle 5 UTC del mattino e, quindi, può darsi che torni ad essere sintonizzabile, se a qualcuno interessa, più d'estate, quando in tale fascia oraria è già chiaro.

40 anni di radioascolto

Eh sì, sono già passati. Volati.
Era il 1983, quando un compagno di classe dell’istituto tecnico mi prestò il famoso Oscar Mondadori “I segreti della radio”. Ovviamente, con un hobby come il nostro non poteva essere aggiornato ed era opinione piuttosto diffusa, ma per me scoprire che potevano essere captate stazioni radio lontane fu davvero affascinante.
Tra l’altro, per una misteriosa coincidenza, in casa nostra già c’erano due radioricevitori mondiali analogici, un Concert Boy Grundig ed un Pacific Multiband ITT. Quest’ultimo, in particolare, collegato uno spezzone di filo lo accesi e cominciai l’esplorazione delle onde corte e la stazione più ‘difficile’ che riuscii a ricevere, su 11800 kHz tra una Deutsche Welle su 11795 e un’altra che non ricordo su 11805, fu Sri Lanka Broadcasting Corporation, che trasmetteva un brano dei Pretenders.
Ma, a dire il vero, già a fine degli anni 70, nell’auto di uno zio ricordo una ricerca in onde lunghe e del parlato in francese che, sicuramente, proveniva da Radio Monte Carlo. Evidentemente era destino che, un giorno o l’altro, avrei conosciuto il radioascolto.
Altre emozioni arrivarono negli anni successivi, dal primo ricevitore ‘serio’ (un Satellit 1400SL Grundig) alla prima antenna a telaio autocostruita che mi permise di captare qualche segnale in onde medie dal continente americano. Ed era solo il 1985. Seguirono un R600 Kenwood, innumerevoli esperimenti di antenne filari, altre loop, gli ascolti DX in FM via E-sporadico sul lago di Como, fino al “mitico” R7 Drake, acquisito nel 1987 grazie alla cessione di altri ricevitori.
Poi iniziò l’avventura del Gruppo Radioascolto Liguria, dopo 35 anni ancora esistente e le collaborazioni a vari notiziari realizzati da altri gruppi di radioascolto, molti dei quali scomparsi, anche per l’avvento della rete telematica, la stessa che ha radicalmente cambiato il panorama delle emittenti di radiodiffusione. In onde corte molte stazioni sono scomparse, in onde medie tanti impianti hanno ridotto la potenza di emissione (quelli rimasti attivi), in FM in prevalenza sono presenti reti nazionali, qualcuna a copertura regionale, pochissime le gloriose radio locali.
Un tempo, non era difficile incontrare ‘ragazzi’ (di qualsiasi età) che venivano a conoscenza di questo hobby e che scrivevano, ai gruppi di radioascolto, per sapere di ricevitori, antenne, frequenze e così via. Oggi tutto ciò non avviene quasi più, gli hobbies sono altri, per lo più legati all’uso degli strumenti digitali. Eppure, un buon numero di emittenti, per l’estero, locali, politiche, free radios, in onde lunghe, medie e corte ancora possono essere ascoltate, così come resiste attivo un discreto numero di appassionati e, paradossalmente, grazie ai nuovi strumenti di divulgazione ‘social’, informare in maniera più tempestiva ed ampia è ora realtà.

QSLs 2024 - Radio Centrale Milano 1575 kHz

È ovvio che la chiusura degli impianti ad onde medie RAI ha lasciato l'amaro in bocca, anche per un discorso di servizio utile ad un ter...