mercoledì 27 dicembre 2023

Onde medie ieri e oggi

Come già scritto in un altro racconto, i miei primi passi nel radioascolto li ho compiuti all’inizio degli anni 80 e, come si suol dire, nel secolo scorso.
Con la prima loop a telaio lato 50 cm., autocostruita (con mio padre) grazie ad uno schema inviato dal compianto Dario Monferini di Play DX, abbinata ad un piccolo preamplificatore RF anch’esso assemblato in casa, circa nel 1984 iniziai a fare ascolti in onde medie, qualcuno anche dal continente americano e…qualcuno identificato male.
Il desiderio di captare chissà cosa può facilmente indurre in errore, non solo in onde medie. Per esempio i brani musicali, perché non è detto che una stazione latinoamericana mandi in onda solo musica latinoamericana. Specialmente oggi, con le numerose contaminazioni musicali fra stili da ogni parte del mondo.
Grazie alle preziose osservazioni dei più esperti, cominciai a stare più attento.
All’epoca, durante i pomeriggi fra autunno e primavera, dopo avere studiato per il giorno dopo (facevo il corso per il diploma di perito elettronico) accendevo il Satellit 1400SL Grundig (ambito regalo di una promozione!) e, collegata la loop (tramite 1-2 spire attorno alla radio per induzione alla ferrite incorporata), iniziava il divertimento.
Molto spesso, già da dopo il pranzo non era difficile captare qualche emittente, in primis dai paesi dell’est europeo. Con il passare delle ore e l’arrivo graduale del tramonto in giro per l’Europa, piano piano spuntavano gli altri segnali, dai paesi a nord e poi quelli occidentali. Completavano il panorama, a seconda della propagazione ed altre situazioni, le principali stazioni dell’Africa affacciata sul Mediterraneo e le più potenti dal Medio Oriente.
Anche nelle ore diurne, ad esempio dalla costa orientale della Spagna, dal sud della Francia, dalla bassa Germania, nord Africa e vari impianti RAI (oramai tutti spenti), qualcosa era ricevibile.
Ma gli anni-decenni (velocemente) sono passati e i passi da gigante della tecnologia hanno trasformato il panorama dei mezzi di comunicazione. In un primo momento le AM sono state sostituite dall’FM, per la musica e la stabilità di ricezione…una mano santa. Poi, mentre si pensava alla rivoluzione con il DAB, la rete telematica rapidamente si è ampliata, per velocità, larghezza di banda e facilità di accesso e, sovrapponendosi, si è imposta. Alla fine, quasi tutte le emittenti di radiodiffusione, pubbliche e private, piuttosto che il DAB hanno messo a disposizione il cosiddetto “streaming”, non solo per la radio e con le decine di Gigabit a basso costo dei contratti mobili o la fibra ottica nelle case, i media sono facilmente fruibili dovunque, con smartphone, tablet e altri simili dispositivi dei nostri giorni.
Per tante ragioni il radioascolto, negli anni successivi all’adolescenza, è stato un po’ dimenticato, ma non la passione. Tornandovi, quindi, negli anni recenti, in particolare sulle onde lunghe e medie, ho trovato un panorama completamente diverso. Le emittenti che d’inverno si cominciavano ad ascoltare dopo pranzo sono state spente, oppure hanno dimezzato se non di più la potenza, soprattutto nelle ore notturne, per risparmiare energia, ovvero soldi e, quindi, le frequenze ora si popolano di segnali solamente da un po’ prima del tramonto.
Ma la medaglia è sempre a due facce, perché la scomparsa di tante emittenti che, magari, rimanevano accese 24 ore su 24, ha liberato delle frequenze sulle quali, a seconda dell’area di ricezione, è possibile adesso sintonizzare impianti che prima non potevano essere ascoltati, E, in caso di propagazione favorevole ed attrezzature adeguate, liberandosi canali europei si è agevolata l’opportunità di tentare, con meno difficoltà, la ricezione dei canali americani.
Anche la chiusura degli impianti RAI ha avuto un lato positivo, perché tolto il monopolio si è aperta la possibilità, ad un certo numero di radio locali, di ricevere l’autorizzazione ad utilizzare frequenze in onde medie per le proprie trasmissioni, sempre gradevoli.
Infine, vale la pena ricordare che, soprattutto tra 1600 e 1700 kHz, sono decine le “free radio” dai Paesi Bassi o comunque da quell’area dell’Europa che, quasi ogni sera, trasmettono e possono essere ascoltate anche in Italia.

QSLs 2024 - RealMix Radio 6195 kHz