Le recensioni in rete abbondano, sia scritte che video (anche se poche in italiano), quindi io mi limito ad esprimere qualche considerazione non tecnica.
Nella mia stazione di ascolto, in un solo colpo d’occhio, ho davanti tre generazioni di radioricevitori: R7 Drake (1979), VR5000DSP Yaesu (2006) e PL-880 Tecsun (2013). Forse, se quest’ultimo, portatile e sofisticato (alcuni sostengono sia addirittura a tripla conversione), lo avessimo avuto, per esempio, quando le bande tropicali erano piene di decine di emittenti, sarebbe stato molto meglio. Certamente, dieci anni fa quando è uscito, in onda ce n’erano più di oggi, io ci sono arrivato tardi. Ma…beati gli ultimi.
PRIME IMPRESSIONI - L’apparato funziona egregiamente, alcuni segnali più bassi entrano anche con il commutatore SW ANT GAIN (fianco sinistro) su “LOCAL”, tenendo presente che la mia antenna è un dipolo di 20 metri montato sfruttando lo spazio disponibile (due balconcini). Comunque, a orecchio, direi che dovrebbe reggere bene anche antenne di dimensioni maggiori e ben fatte, segnali strani non compaiono su nessuna banda.
Interessante, poi, è la possibilità di calibrare il BFO, in USB ed LSB separatamente, ovviamente “se si desidera avere una misurazione precisa della frequenza”. A mio avviso ne vale la pena, visto che la risoluzione minima in SSB è di soli 10 Hz, in SYNC di 100 Hz. Qualcuno si ricorderà di sicuro quanti soldi andavano spesi decine di anni fa per avere una finezza di questo tipo.
Per esempio, se si vuole monitorare le “free radio” intorno ai 49 metri, si sintonizza una stazione internazionale, che generalmente usa frequenze abbastanza precise, tipo BBC su 6195 kHz; si passa in USB (o LSB), si sintonizza (con FINE TUNING) fino a quando non si ascolta un audio pari a quello in AM, si mantiene premuto il tasto SNOOZE nella parte superiore e la taratura viene memorizzata. Certo, a seconda delle bande l’operazione va ripetuta, ma personalmente lo trovo utile e divertente.
I filtri di selettività digitali AM, SSB e SYNC sono davvero parecchi, rispetto a quelli analogici montati sui ricevitori del passato e selezionarli attraverso il tasto AM BW, oppure in abbinamento alla rotazione della manopola TUNING di sintonia multifunzione, è immediato e gradevole.
Naturalmente, avendo già i collegamenti che furono del PL-660, l’installazione è stata immediata. L’uscita per la cuffia è collegata ad un amplificatore audio a tre vie (una per ciascun ricevitore), alla presa LINE OUT ho attaccato invece il registratore digitale.
Per quanto riguarda il fatto di doverlo utilizzare solo con la batteria (ricaricabile tramite mini USB sul fianco sinistro in basso con un qualsiasi caricabatterie universale “da smartphone”), la durata è molto buona, dipende da quanto viene usata. Io, comunque, nel dubbio mi sono dotato subito di una batteria 18650 originale di riserva, però ho osservato che sulle piattaforme di vendita online si trovano facilmente, molto di più rispetto a quelle piatte montate, per esempio, sui più recenti PL-330 o PL-368.
ONDE LUNGHE E MEDIE - Tra le “hidden features” ci sarebbe la possibilità di commutare l’esclusione della ferrite incorporata per il collegamento diretto di una loop, attraverso una combinazione di tasti, più o meno simile a quella prevista per la DE1103 Degen. Tuttavia, il software del modello da me acquistato non prevede tale opzione, ma avendo già in uso il sistema dell’accoppiamento induttivo per la PL-660, ho mantenuto tale soluzione. Come si vede nella foto, appoggiata sopra la radio, è una bacchetta di ferrite di 20 cm., sulla quale sono avvolte un paio di spire di treccina plastificata collegate, tramite attacchi RCA, all’impianto dell’antenna loop. La ferrite e il link sono inserite, per un fatto estetico e pratico, dentro ad un contenitore di cartoncino fatto su misura e avvolto di nastro isolante nero.
Da tenere presente che, evidentemente, GLI AVVOLGIMENTI DELLA FERRITE INCORPORATA SONO SULLA SINISTRA e, quindi, per la massima ricezione, IL LINK ESTERNO DEVE TROVARSI PIU’ O MENO NELLA STESSA POSIZIONE. In ogni caso, essendo che la bacchetta si può agilmente spostare sopra la radio, individuare il punto di migliore induzione (e ricezione) non è difficile.
Ovviamente, anche in onde lunghe e medie ci sono tutte le qualità e le tecniche di ricezione delle onde corte: filtri di banda, LSB-USB a 10 Hz e così via.
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HIDDEN FEATURES - Praticamente, sono delle funzioni che, tramite la pressione prolungata di alcuni tasti, possono essere attivate o disattivate, pur non essendo previste sul manuale dell’apparato.
Per non dilungarmi troppo, segnalo che in rete i relativi documenti PDF (poche pagine), pur se solo in inglese (ma ben illustrati), sono facilmente reperibili, per esempio attraverso articoli pubblicati sul sito swling.com., che ha anche una propria pagina Facebook. Ci sono anche vari video su Youtube.
Le ho provate, però quasi tutte le ho subito disattivate.
Una di esse, per esempio, tramite la pressione prolungata del tasto “4”, porta a non mantenere più memorizzato il filtro di banda prescelto, sia in AM che in SSB. In altre parole, scegliendo ad esempio il filtro da 2.3 kHz, spegnendo la radio, cambiando banda o passando da USB ad AM o viceversa, il ricevitore passa in automatico ad un filtro differente e l’effetto non è gradevole.
Un altra funzione nascosta, ma velleitaria, è quella di far apparire i secondi dell’orologio principale, tramite la pressione prolungata del tasto “8”, però sono visibili solo a radio spenta, non appaiono in quello a radio accesa più piccolo in alto a destra.
Per quanto riguarda la demodulazione sincrona SYNC, attivabile tenendo premuti i tasti LSB o USB, in alcuni casi ha efficacia, in altri porta audio distorsione. Forse non sono stato tra i privilegiati che hanno fruito di quella dell’ICF2001D, pare fosse la migliore, però in generale non ho mai trovato gran beneficio da questa opzione, neanche sul PL-660.
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FM - Solo un breve accenno, perché provando mi è parso dotato di una buona selettività. Prima o poi, magari in concomitanza con il periodo dell’FM-DX, collegherò un’antenna più idonea e vedrò cosa si sente, anche perché è dotato della banda OIRT, quella tra 65.8 e 74 MHz in uso ancora in qualche nazione dell’Europa orientale.